mercoledì 7 gennaio 2009

Fiaba di Natale (postuma)

E' la sera della Vigilia.

Lungo le strade, le finestre illuminate svelano l'intimità delle famiglie che si riuniscono per condividere e celebrare la magia del Natale.
C'è chi appresta con cura la tavola per l'imminente cenone; c'è chi riabbraccia i propri cari giunti in visita, c'è chi sistema gli ultimi regali sotto l'alberello scintillante; c'è chi sfida il proprio partner a un videogioco demenziale aspettando di lanciarsi su un ammasso di cibi e alcolici gettati a caso sul tavolo.

Inutile specificare che questi ultimi esemplari siamo io e il mio fidanzato.
Tranne che per quella faccenda delle finestre illuminate. Perchè le nostre si affacciano su un muro.

Insomma.
La sera della vigilia eravamo lì. Io, il mio fidanzato, e Gigi il Cane.
Ci godevamo una piccola festicciola nel confortevole tepore della nostra dimora.

Seduti intorno al tavolo, ci crogiolavamo nell'atmosfera conviviale e affettuosa che un desco imbandito con amore riesce a creare, anche quando gli astanti sono numerosi come vegani alla sagra della porchetta.

Immersa catatonicamente nella degustazione delle vivande e soprattutto delle bevande, d'un tratto vengo attirata dal bizzarro accostamento che si presenta davanti ai miei occhi.
Un untissimo salame e del salmone affumicato giacciono inerti di fronte a me, l'uno di fianco all'altro.
La mia mente, avviluppata da una coltre di zuccheroso sentimentalismo natalizio, inizia a vagare a ritroso alla ricerca del senso della vita e bla bla e devo smettere di bere prosecco.

Condivido le riflessioni alcoliche col mio fidanzato.
"Secondo te il maiale e il salmone si sarebbero mai immaginati di stare un giorno vicini sullo stesso tavolo? Cioè, voglio dire. Il maiale vive nella fattoria. Il salmone nel fiume. Dubito che avrebbero mai pensato di potersi incontrare un giorno."

Lui:
"Dubito."

Io:
"Pensa, magari invece si erano conosciuti per caso... Che ne so, magari il maiale, gironzolando in cerca di ghiande nella foresta, si è imbattuto in un fiume e avvicinatosi per specchiarsi nell'acqua ha incontrato il salmone!".

Lui:
"Non credo che i maiali siano in grado di riconoscere la propria immagine riflessa."

Io:
"E pensa! Magari hanno chiacchierato, si sono scambiati occhiate di complicità, hanno scoperto di avere tante cose in comune, e si sono innamorati!"

Lui:
"Certo."

Io:
"E si sono amati clandestinamente affrontando gli ostacoli creati dalla diversità e dai pregiudizi razziali!"

Lui:
"Chiaro."

Io:
"E mentre il loro sentimento diventava ogni giorno più immenso e incontenibile, cercavano di vivere con la massima intensità ogni attimo trascorso insieme, sapendo che il loro rapporto non avrebbe avuto un futuro..."

Lui:
"Toccante."

Io:
"E alla fine...fatalmente arrivò l'inverno, ed entrambi dovettero affrontare il destino crudele sacrificando la loro vita per arricchire il menu dei cenoni di Natale. Non sapevano però che la potenza dell'amore li avrebbe riuniti dopo la morte, come Romeo e Giulietta, proprio qui, sul nostro tavolo."

Lui:
"Pazzesco."

Io:
"Oddio. Per colpa nostra la storia finirà in modo tragico. Tu stai mangiando il salmone, io il salame. Ora dovranno separarsi di nuovo. Tutto per colpa nostra! CAPISCI? E' terribile."

Lui:
"Potremmo fare la cacca nello stesso posto."

Adoro le storie a lieto fine.



3 commenti:

Unknown ha detto...

"Ma tu ti senti più maiale o salmone?"

Tratto da Turné di Gabriele Salvatores

BUBU ha detto...

Dato il mio innato istinto di risalire assiduamente alla sorgente dei comportamenti umani, direi salmone.
Ma è solo perchè volevo trovare un nobile escamotage per non darmi della maiala.

Angelo azzurro ha detto...

Grande il tuo blog! Mi diverte tantissimo come scrivi, sei molto brava: complimenti! E ti prego, non smettere di postare!! Ti ho inserito tra i miei blog preferiti...